Cosa sono le recessioni gengivali?

La recessione in odontoiatria è la migrazione dei tessuti dal margine gengivale alla giunzione cemento- smalto. In termini più semplici: è quando le gengive scoprono parte della radice e il dente appare così più lungo.

In particolare, si iniziano a notare quando c’è anche un consumo dello smalto e le gengive si sono ritirate di 2/3mm, determinando così un problema estetico per certe zone e anche un aumento della sensibilità.

Le cause?

• Placca e tartaro abbondanti;
• Malattia parodontale;
• Traumatismo per abuso di strumenti da spazzolamento, tecnica errata, molta pressione;
• Per infiammazione gengivale;
• Per genetica: se ci sono gengive sottili si avrà più possibilità che si ritirino, rispetto a quelle più spesse;
• Abitudini viziate;
• Malposizioni dentali;
• Otturazioni i cui limiti non rispettano l’anatomia del dente.

Quando trattarle?

• Per motivi estetici;
• Sensibilità;
• Rischio di progressione.

La cura?

La soluzione è solo chirurgica. A seconda del grado di recessione e dal tipo di tessuto gengivale, si opterà per una copertura con la propria gengiva oppure ottenendo un innesto dal palato e aggiungendolo alla gengiva marginale della recessione, così da aumentare il tessuto attorno alla radice ed evitare possibili problemi di infiammazione.

La chirurgia è completamente indolore, sotto anestesia locale.

Per il post intervento verranno spiegate tutte le norme da seguire, tra cui, a partire dal 20° giorno dopo la chirurgia, si rinizierà con la propria igiene orale a casa, utilizzando uno spazzolino con setole morbide, non elettrico, da mantenere per circa 2-3 mesi a distanza dall’intervento.

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